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Incidente probatorio per sentire i migranti sul presunto scafista arrestato il 31 gennaio scorso dalla polizia, al porto di Ancona, dopo lo sbarco della Ocean Viking, imbarcazione della Ong Sos Mediterranee. In manette, per un fermo, era finito un 36enne di origine egiziana. L’incidente probatorio è stato fissato dalla giudice per le indagini preliminari Sonia Piermartini, per il 7 maggio, dopo la richiesta della pm Serena Bizzarri. Per quella data verranno sentiti cinque dei 22 migranti che il 36enne avrebbe trasportato dalla Libia, a bordo di un gommone lungo sei metri, da lui pilotato, prima di arrivare nelle acque internazionali dove il natante è stato poi soccorso dalla Ong. I testimoni sono un siriano e cinque pachistani. Le loro testimonianze saranno così cristallizzate e serviranno come prova in un eventuale processo a carico dell’arrestato, difeso dall’avvocato Emanuele Senesi. Il 36enne nega di essere lo scafista ed è ancora in carcere, a Montacuto (Ancona). Il fermo per lui era scattato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Contestate anche le aggravanti relative al numero dei trasportati, superiore a cinque persone, e all’aver esposto i migranti al pericolo di perdere la propria vita. Il 31 gennaio erano stati 111 i migranti in tutto sbarcati. 

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