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«Ci ha salvato un poliziotto ieri dalla pioggia torrenziale a Petra». A rivelarlo è stata la tour operator sangiorgese Betty Squadroni, accompagnatrice di un gruppo di turisti del Fermano che si trovava in Giordania nel momento in cui un’alluvione ha colpito la celebre città archeologica, causando la morte di due persone.
Squadroni ha raccontato che il gruppo si trovava all’interno del sito di Petra proprio la mattina del disastro. Avevano già terminato la visita e si erano trattenuti per il pranzo. Alcuni turisti si stavano dedicando all’acquisto di souvenir tra le bancarelle, mentre altri avevano deciso di salire nella parte alta del sito, raggiungibile attraverso una scalinata che, poco dopo, sarebbe stata letteralmente sommersa dall’acqua.
La guida ha spiegato che tutto è accaduto all’improvviso: una forte raffica di vento ha anticipato una pioggia torrenziale che ha travolto ogni cosa. Chi si trovava nella zona elevata ha cercato rifugio scendendo tra fango e detriti, mentre altri si sono riparati come potevano in una grotta. Ha aggiunto che una parte della montagna stava cedendo e che, in quell’area, fenomeni meteorologici così violenti sono estremamente rari.
Squadroni ha riferito che loro si erano nascosti sotto un piccolo chiosco situato all’inizio di un viale. Ha sottolineato che si erano salvati per puro caso: se fossero passati da quella zona un quarto d’ora prima, sarebbero stati travolti dalla piena, poiché nella zona non esistono strutture di protezione adeguate.
Nel caos dell’emergenza, la tour operator ha evidenziato con commozione l’efficienza e l’umanità dei soccorsi. Ha lodato in particolare la Protezione civile locale e la Polizia, spiegando che erano stati proprio gli agenti a mettere in salvo il gruppo, nonostante le strade fossero impraticabili e molti servizi fossero completamente bloccati. Ha poi raccontato di come i ragazzi del posto avessero lasciato i propri beni sotto la pioggia per dare priorità all’aiuto verso i turisti, un gesto che ha definito profondamente toccante.
Ha concluso dicendo che, fortunatamente, tutti i membri del gruppo stavano bene e che si erano sentiti veramente miracolati.