Condividi:

Omissioni di atti di ufficio. È questa l’accusa mossa dal procuratore di Pescara, Giuseppe Bellelli, che ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della ex direttrice del carcere San Donato di Pescara Armanda Rossi.

Il legale difensore, Massimo Solari, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento.
Rossi era stata trasferita a Frosinone nel febbraio scorso, subito dopo un sopralluogo del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria nel carcere pescarese dove era scoppiata una rivolta a seguito del suicidio di un detenuto.

Nei giorni immediatamente precedenti la direttrice del San Donato aveva ricevuto l’avviso di conclusione di indagini in relazione all’inchiesta, condotta da Bellelli, per omissione in atti d’ufficio, scaturita da una relazione del magistrato di sorveglianza nella quale si citavano episodi quali richieste di permessi rimaste inevase, mancate risposte a richieste di chiarimenti del magistrato di sorveglianza o a segnalazioni di difensori di detenuti. 

Tutti gli articoli