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Prosegue il processo di ricostruzione del patrimonio religioso colpito dal sisma. Due chiese, la Madonna del Ponte ad Ascoli Piceno e la chiesa di Sant’Ilario a Fabriano, stanno per vedere conclusi i lavori di restauro e messa in sicurezza, segnando un passo importante per il ritorno alla normalità delle rispettive comunità.
«Tra poco, due comunità potranno tornare a vivere pienamente luoghi di grande valore, non solo per la fede ma anche per la loro rilevanza culturale e sociale – ha dichiarato Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma –. L’intervento sulle chiese è particolarmente articolato, considerando i numerosi edifici danneggiati lungo tutto il cratere sismico. Desidero ringraziare le Diocesi, l’Ufficio Speciale Ricostruzione e la Regione Marche, guidata dal presidente Acquaroli, per la collaborazione».
La chiesa della Madonna del Ponte, situata nel quartiere Porta Cartara di Ascoli Piceno e risalente al XVIII secolo, è stata oggetto di un intervento da oltre 224mila euro. L’edificio, molto caro alla popolazione locale, ha visto il rifacimento della muratura sommitale crollata della lanterna, il consolidamento della stessa, la ricostruzione del cornicione, l’installazione di un cordolo in acciaio e legno e il rifacimento della copertura in legno. Gran parte delle operazioni si sono svolte all’esterno, fatta eccezione per la chiusura della nicchia che oggi ospita il confessionale.
A Fabriano, nella frazione di Belvedere, la chiesa di Sant’Ilario – le cui origini risalgono al Trecento – è stata interessata da un restauro del valore di 212mila euro. I lavori hanno riguardato il risanamento delle murature, l’aggiunta di catene trasversali per rinforzare la navata, il consolidamento della volta absidale con fasce in acciaio e il rafforzamento della cella campanaria.
Questi interventi rappresentano un importante traguardo per la tutela del patrimonio storico-artistico e per la rinascita delle comunità colpite dal sisma del 2016.