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Sono ufficialmente partiti gli interventi di recupero della storica chiesa di San Vito Martire, situata nel cuore del borgo fermano. Un’opera da 1 milione di euro, resa possibile grazie al contributo dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, che ha già erogato un primo acconto pari al 30% dell’importo complessivo, ovvero 256.088 euro.
L’edificio, che affonda le sue radici nel XVI secolo, rappresenta oggi una stratificazione di secoli di storia. Ricostruita nel 1756 dopo una demolizione avvenuta nel 1750, la chiesa conserva ancora la cappella originaria dedicata a San Vito Martire – patrono del paese – collocata alla destra dell’ingresso, preziosa testimonianza della struttura originaria.
«Si tratta di un ulteriore passo avanti nella restituzione del patrimonio colpito dal sisma – ha dichiarato il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli –. Con determinazione stiamo riportando dignità e sicurezza all’Appennino ferito, lavorando in sinergia con tutte le istituzioni coinvolte: la Diocesi, l’Ufficio speciale per la ricostruzione e la Regione Marche».
Il progetto prevede interventi mirati a consolidare e rafforzare l’edificio, riducendone la vulnerabilità sismica. Le operazioni inizieranno con la tecnica del “scuci-cuci”, che prevede la rimozione dei mattoni danneggiati e la loro sostituzione con nuovi elementi compatibili. Le murature saranno inoltre consolidate tramite iniezioni di malta fluida, mentre verranno riparate le lesioni e chiuse le nicchie compromesse. Per garantire maggiore stabilità, saranno inseriti tiranti metallici e i solai verranno rifatti utilizzando legno massiccio.
Non mancheranno anche gli interventi sulla torre campanaria, che sarà messa in sicurezza con una struttura in acciaio interna. Le volte, invece, saranno rafforzate con intonaco armato e reti in fibra, a ulteriore protezione dell’edificio.
Per quanto riguarda gli interni, il piano di restauro prevede la sostituzione della pavimentazione con mattonelle in cotto, nel rispetto dell’identità storica della chiesa. Gli elementi architettonici settecenteschi saranno restaurati, mentre gli affreschi della cappella di San Vito verranno documentati e stimati in vista di possibili finanziamenti futuri.