Condividi:
Seduto sulla panchina, a poca distanza dal corpo della ex moglie. Quella donna a cui ha appena tolto la vita. Questa l'immagine che circola di Nikollaq Hudhra, il 55enne che ieri sera ha ucciso la moglie a Tolentino.
In questa domenica di dolore il Comune si ferma per rendere omaggio a Gentiana Hudhra, la donna di 45 anni uccisa a coltellate in pieno centro dall’ex marito. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Sclavi ha deciso di proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali – la cui data è ancora da stabilire – e ha disposto il rinvio della Festa dello Sport, inizialmente prevista in questi giorni.
La comunità è scossa da una tragedia che si è consumata nella serata di venerdì in viale Benadduci, dove Gentiana è stata aggredita con ferocia da Nikollaq che dopo averla colpita con numerose coltellate, l’ha presa anche a calci mentre giaceva a terra, ormai priva di vita. L’uomo, subito dopo, si è seduto su una panchina accanto al corpo della vittima, in attesa dell’arrivo dei carabinieri.
La confessione e l’arresto
Nella notte l’uomo è stato interrogato dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Enrico Riccioni. Ha ammesso le proprie responsabilità, dichiarando di essere partito con l’intento di uccidere la donna «per salvare i suoi figli». Lo ha riferito la sua avvocata, Lucia Testarmata, aggiungendo che sarà necessario valutare lo stato mentale dell’indagato, che non risulta essere seguito da specialisti. I figli della coppia, di 21 e 22 anni, sono stati travolti dal dolore e si trovano in stato di choc.
Hudhra è stato trasferito nel carcere di Montacuto ad Ancona intorno alle tre del mattino. Lunedì sarà convalidato l’arresto davanti al tribunale di Macerata. Secondo quanto riferito dal colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei carabinieri, si tratterebbe di un delitto premeditato.
Un dolore collettivo
A distanza di pochi giorni dalla morte della giovane Gessica Vulpe, rimasta vittima di un tragico incidente, un nuovo lutto segna profondamente la città. Le istituzioni locali hanno voluto dare un segnale forte: fermarsi, riflettere, stringersi attorno alla memoria di Gentiana e alla sua famiglia.