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ANCONA – Con la scusa di voler gestire meglio la relazione con il figlio avuto dall’ex compagna, la tormentava con messaggi, telefonate e accuse che miravano a screditarla come donna e come madre. Non si è fermato neppure davanti al contesto professionale: si presentava sul posto di lavoro della donna, cercando di metterla in cattiva luce anche davanti ai colleghi.

È quanto accertato dalla polizia nel corso di un’istruttoria che ha portato il questore di Ancona, Cesare Capocasa, a emettere un provvedimento di ammonimento nei confronti di un 40enne, su richiesta della vittima, sua coetanea. Il provvedimento – il 33esimo dall’inizio dell’anno – impone all’uomo di interrompere immediatamente ogni condotta persecutoria.

Secondo quanto emerso, il figlio sarebbe diventato il pretesto per continuare un comportamento oppressivo anche dopo la fine della relazione. La donna, esasperata da un clima di continue umiliazioni e aggressioni verbali, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine per uscire da quella spirale.

La Questura ha ribadito che in caso di recidiva, ovvero se l’ammonito prosegue nei comportamenti persecutori, la denuncia non sarà più necessaria: la condotta diventerà perseguibile d’ufficio. Inoltre, la Polizia ricorda che è sempre possibile segnalare situazioni di questo tipo anche tramite l’app ufficiale YouPol, disponibile gratuitamente per dispositivi Apple e Android.

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