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Gravi lesioni alla spina dorsale e la rottura del midollo osseo, lesioni incompatibili con la vita. L’autopsia effettuata ieri sul corpo di Felix Baumgarden chiarisce in questa fase preliminare la causa della morte ma non della caduta. Nel corso dell’esame autoptico non sono state riscontrate lesioni al cuore a livello macroscopico il che escluderebbe un infarto ma occorrerà attendere l’esame istologico sui tessuti prelevati per capire se possa esser sopraggiunto comunque un malore mentre era in volo mentre sorvolava con il suo parapendio a motore la costa del fermano. Attività a bassa intensità rispetto alle eccezionali imprese del jumper austriaco come il salto dalla stratosfera. Anche per questo gli inquirenti tendono ad escludere che l’atleta possa aver commesso un errore tecnico. Stando alle testimonianze dei presenti, il 56enne non avrebbe neanche provato a richiamare l’attenzione delle persone presenti a bordo piscina, poiché probabilmente già privo di sensi. Circostanze fanno propendere per il malore, anche se non fatale. Resta in piedi l’ipotesi di un guasto, nei prossimi giorni un tecnico specializzato in paracaduti e parapendii incaricato dalla procura, effettuerà una perizia sull’attrezzatura utilizzata dal base jumper e verificare eventuali malfunzionamenti. Dai primi rilievi effettuati sul mezzo precipitato nei pressi di una struttura ricettiva, testimoniano che il motore è rimasto accelerato al minimo per tutta la durata della caduta e che Baumgartner non ha provato a compiere alcuna manovra con le corde direzionali del paracadute per evitare la drammatica caduta.  

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