Pubbliredazionale Scegliere un franchising: 4 scelte sbagliate da evitare subito - hubixiniziative.it
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Aprire un’attività in franchising può sembrare la soluzione perfetta per chi desidera mettersi in proprio riducendo rischi e complessità. Il fascino di un marchio già affermato, un modello pronto da replicare, strumenti gestionali già collaudati: tutto appare semplice. Ma non sempre lo è.

Molti imprenditori, soprattutto alla prima esperienza, commettono errori che compromettono fin da subito la solidità del progetto. Dall’eccessivo entusiasmo iniziale alla scarsa conoscenza del contratto, fino alla sottovalutazione del supporto post-apertura e all’illusione del “tutto a poco prezzo”: ecco 4 errori comuni quando si sceglie un franchising e come puoi evitarli con lucidità e metodo.

 

1. Troppo entusiasmo, poca analisi

Il primo errore è forse il più frequente: lasciarsi trascinare dall’entusiasmo senza analizzare con freddezza. L’idea di “mettersi in proprio ma con l’aiuto di un brand forte” è rassicurante, ma può diventare un boomerang se non si valutano attentamente alcune variabili chiave.

Spesso si sceglie un franchising perché “sta aprendo ovunque” o “sembra funzionare bene”, senza chiedersi se il proprio territorio abbia davvero spazio per quel format. Ci si dimentica che ogni zona ha una sua demografia, un suo bacino d’utenza, una sua concorrenza diretta.

Cosa fare invece:

• Analizza bene il contesto in cui vuoi aprire: chi sono i clienti potenziali? Esiste già un’offerta simile?
• Verifica la compatibilità tra le tue competenze e i servizi richiesti dal franchising: è un’attività che potrai davvero gestire, anche nel lungo termine?
• Considera anche i tuoi obiettivi personali: stai cercando redditività veloce, stabilità a lungo termine, crescita progressiva?

 

2. Scarsa conoscenza dei servizi inclusi

Un altro errore ricorrente è non approfondire a fondo cosa comprende davvero l’affiliazione. Il rischio è quello di acquistare solo un’insegna e un’insegna, da sola, non fa impresa.

Molti franchisor propongono “pacchetti chiavi in mano”, ma la reale estensione dei servizi inclusi varia moltissimo: software, formazione, assistenza, strumenti promozionali, licenze, convenzioni, strumenti digitali... cosa è davvero compreso? Cosa è opzionale? Cosa è a pagamento extra?

Cosa fare invece:

• Richiedi documentazione dettagliata con l’elenco completo dei servizi, strumenti e costi.
• Pretendi trasparenza sulle clausole contrattuali e sulle limitazioni operative.
• Fatti spiegare il modello economico: cosa vendi? A quale prezzo? Con quali margini?

Un franchising serio fornisce una dotazione completa, coerente con il canone d’ingresso richiesto e ti prepara alla gestione reale del punto vendita.

 

3. Trascurare il supporto post-apertura

Molti brand offrono un ottimo accompagnamento nella fase iniziale, quella che precede l’apertura: formazione, materiali promozionali, assistenza nell’allestimento. Ma cosa succede dopo?

Purtroppo, alcuni affiliati scoprono – troppo tardi – che una volta tagliato il nastro inaugurale sono lasciati soli. Il supporto operativo, commerciale, normativo e strategico scompare o si riduce al minimo.

Eppure è proprio dopo l’apertura che emergono le vere sfide: gestire i clienti, far quadrare i conti, risolvere problemi tecnici, aggiornarsi su normative e strumenti.

Cosa fare invece:

• Chiedi se esiste un supporto continuativo, e in che forma: assistenza telefonica? Visite in negozio? Tutor dedicato?
• Verifica se ci sono aggiornamenti formativi costanti e community di affiliati attivi.
• Informati sulla struttura operativa della rete: quanti referenti avrai? Con che tempi di risposta?

Un buon franchising è presente sempre, non solo nella fase di onboarding.


L’illusione della scorciatoia imprenditoriale

Nel contesto economico attuale, il franchising viene spesso percepito come un’alternativa meno rischiosa all’attività autonoma. Ma questa percezione, se non supportata da un’adeguata valutazione strategica, può rivelarsi fuorviante. L’accesso facilitato a un mercato non può sostituire la capacità di leggere numeri, regole e dinamiche operative. La vera differenza, oggi, la fa l’approccio imprenditoriale e non il brand in vetrina. Forse il problema non è nel modello, ma in come lo si interpreta.

 

4. Farsi sedurre dal “costo basso”

È naturale, quando si valuta un investimento, guardare al prezzo. Ma scegliere un franchising solo perché costa meno è un errore strategico che può costare caro.

Un costo basso può significare molte cose: assenza di servizi, mancanza di supporto strutturato. All’inizio può sembrare un affare, ma a medio termine ci si ritrova con un’attività fragile, poco competitiva e con costi nascosti che emergono strada facendo.

Cosa fare invece:

• Chiedi un business plan realistico e personalizzato, basato su ipotesi concrete.
• Fai attenzione ai canoni ricorrenti (royalty, fee di marketing, forniture obbligatorie)
• Pensa al rapporto qualità-prezzo, non al risparmio immediato: un franchising ben strutturato ti fa guadagnare di più, anche se richiede un investimento maggiore.

Scegliere un franchising non è solo una questione di brand, di layout o di “quanto costa entrare”. È una decisione strategica che richiede lucidità, competenza, confronto e capacità di leggere tra le righe.

HUBiX Iniziative nasce proprio per offrire una soluzione trasparente, solida e multiservizi, pensata per accompagnare l’affiliato in ogni fase: dalla scelta alla gestione quotidiana. Un modello pensato per chi vuole fare impresa con intelligenza, e non per sentito dire.


Questo contributo è ispirato a un approfondimento pubblicato sul nostro sito. HUBiX Iniziative.
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