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CASTELFIDARDO - Risolvere le criticità legate al fabbisogno idrico delle comunità che vivono nelle province di Ascoli Piceno, Macerata, Fermo e nella parte sud della provincia di Ancona, attraverso l’interconnessione dei sistemi acquedottistici degli ATO 3, 4 e 5. In pratica, con collegamenti idraulici dai monti al mare. Innovativo e sostenibile, l’“Anello acquedottistico Antisismico dei Sibillini” è il progetto di Acquambiente Marche e Ciip spa, sviluppato insieme ad altri Gestori. È stato presentato oggi, venerdì 2 febbraio, alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Gilberto Pichetto Fratin, Con lui anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.

«Quella presentata oggi è un’opera a prova di futuro- dichiara il Ministro Pichetto Fratin-. Un progetto che lungi da logiche campanilistiche mette in comune le risorse idriche dei territori per una risposta collettiva e condivisa. Un approccio che oltre ad affrontare la criticità idrica mette in risalto la capacità imprenditoriali delle imprese del territorio evidenziandone la capacità di fare squadra. È la realizzazione di quello che ormai posso riconoscere come il mio mantra, la triplice sostenibilità: naturalmente ambientale, necessariamente sociale, inevitabilmente economica. L’acqua, ricordiamolo, è vita in tutti i sensi, per gli individui e le comunità, e il tema del suo uso non va mai trascurato. L’Anello dei Sibillini può rappresentare una infrastruttura chiave per il benessere e lo sviluppo economico della comunità marchigiana».

Il terremoto del 2016 e i cambiamenti climatici, in particolare i lunghi periodi di siccità, hanno aggravato le criticità idriche del Centro-Sud delle Marche causando disagi alla popolazione, talvolta costretta a razionamenti e ad interruzioni di acqua potabile. Attualmente lo scambio della risorsa idrica non è possibile in quanto non ci sono collegamenti. Invece, attraverso l’interconnessione dei sistemi acquedottistici e il potenziamento delle fonti di approvvigionamento, in casi di emergenza l’acqua sarà ripartita in base al fabbisogno e sarà garantita a tutte le comunità. Il miglioramento qualitativo e quantitativo del servizio idrico coprirà 134 comuni e 778.000 abitanti, pari all’incirca alla metà della popolazione marchigiana. 

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