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E’ stato presentato oggi, ad Ancona, dall’assessore all’Agricoltura della Regione Marche Andrea Maria Antonini nel corso di un incontro molto partecipato il distretto del cibo delle Marche " ‘Gran_de’Marca; alla presentazione sono intervenuti il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, l’eurodeputato Carlo Ciccioli, il vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni, il vicepresidente nazionale della Cia (Conf. Italiana Agricoltori) Matteo Bartolini. La creazione di un distretto, come quello cerealicolo, per le Marche, terza regione in Italia nella produzione del grano rappresenta “un’iniziativa strategica e formidabile opportunità di sviluppo per l’agricoltura e l’economia regionale - ha detto Antonini in apertura della mattinata - Nato con l’obiettivo di valorizzare la produzione cerealicola marchigiana, in particolare quella del frumento duro, questo distretto si inserisce pienamente nel quadro normativo che la Regione Marche ha definito per promuovere i Distretti del Cibo”. Una nuova struttura macroeconomica “in grado di rafforzare l’identità delle produzioni del territorio e farle uscire dall’anonimato in cui sono state relegate nonostante il livello di eccellenza qualitativo che le contraddistingue”. “La produzione cerealicola rappresenta una delle nostre eccellenze – ha detto il presidente Acquaroli - la qualità del grano marchigiano è motivo di orgoglio ma va aiutata per essere riconosciuta dal mercato. Tramite il distretto dobbiamo far crescere, potenziare e tutelare la nostra biodiversità, la nostra agricoltura e i nostri agricoltori. Occorre continuare a lavorare anche per cercare di sburocratizzare il lavoro e creare le condizioni per essere sempre più competitivi sul mercato”. L’agricoltura per la Regione “è essenziale – ha aggiunto - rappresenta le radici più profonde del nostro territorio. Per troppi anni non ha avuto il riconoscimento che merita, un settore considerato dal valore inferiore. Abbiamo visto perdere troppo tempo che va recuperato lavorando insieme con strategie e soluzioni varie per le aziende sul territorio. E’ una sfida fondamentale che deve essere accompagnata da una visione complessiva che ridà centralità, opportunità e prospettive”. Acquaroli ha poi chiamato in causa le nuove generazioni: “Dobbiamo mettere i giovani in condizione di tornare all’agricoltura, di crederci e investirci, per non perdere un patrimonio di bellezza importante anche per altri settori, perché l’agricoltura è prodotto, è biodiversità, è fondamentale per il turismo, per la ristorazione e altre strategie di crescita. Tutelare l’agricoltura significa quindi tutelare la capacità di crescita della nostra regione”. Bisogna lavorare, è l’invito del presidente “fare squadra e cercare sempre soluzioni innovative e all’altezza delle aspettative delle nuove generazioni e delle imprese agricole che ci sono oggi, giorno dopo giorno, a difendere il loro destino ma anche il destino della nostra regione”. “Un progetto ambizioso – ha detto ancora Antonini - che offre un valore aggiunto e identificativo all’intera area di riferimento, realizzato grazie all’apporto prezioso di associazioni, operatori e aziende che rappresentano una leva fondamentale per la crescita e per lo sviluppo del territorio e del sistema produttivo marchigiano”. "Un progetto solido, ben strutturato che permette di rafforzare l’intera filiera cerealicola regionale, migliorando la qualità dei prodotti, garantendo stabilità economica agli agricoltori e contribuendo allo sviluppo sostenibile del territorio. Il riconoscimento del Distretto ‘Gran_de’Marca’ apre a concrete opportunità di crescita per tutte le aziende del settore. Favorisce inoltre la collaborazione tra le aziende, la condivisione delle competenze e l’innovazione tecnologica per affrontare le sfide del mercato. Un’area in cui insiste e opera un determinato distretto, infatti, acquisisce maggiore importanza, ottiene più attenzione a livello promozionale, diventa un centro in cui è più agevole realizzare attività mirate e strategiche, può intercettare finanziamenti e accedere a misure nazionali e comunitarie” ha puntualizzato Antonini. Senza dimenticare che la valorizzazione delle produzioni locali e del marchio ‘Gran_de’Marca’ contribuisce fortemente anche a promuovere l’immagine della regione Marche attirando turismo enogastronomico. “Sono sicuro che questo progetto sia uno straordinario volano promozionale per scoprire luoghi, sapori, tradizioni che si legano ai prodotti della nostra terra provenienti dalle molteplici realtà locali”. La domanda di riconoscimento del distretto "Gran_de’Marca", presentata il 22 luglio, a valere sulla normativa regionale per i Distretti delle PMI, ha visto un’ampia adesione: l’accordo è stato sottoscritto da 388 aziende aderenti. Il Distretto si concentra su un’ampia gamma di prodotti cerealicoli, tra cui frumenti, altri cereali, farine, semole, pasta secca e fresca, pane e altri prodotti da forno. L’accordo copre anche le produzioni con certificazioni come biologico, SQNPI, DOP, IGP e QM.