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FRONTONE - “Oggi restituiamo al territorio un altro ponte che era stato danneggiato dall’alluvione del 2022”. Queste le parole dell’assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo, Stefano Aguzzi, oggi pomeriggio presente sul posto dove sorge la struttura, situata lungo la Strada della Contea, in località Torricella, a cavallo fra il Comune di Frontone e quello di Serra Sant’Abbondio. Erano presenti anche il vice commissario per l’alluvione 2022 Stefano Babini, il sindaco di Frontone Daniele Tagnani, il sindaco di Serra S. Abbondio Ludovico Caverni, e Francesca Gironi, presidente del Consorzio di Bonifica Marche. Il ponte è uno degli undici che sono stati affidati dagli uffici del Commissario straordinario per gli eventi alluvionali al Consorzio di Bonifica delle Marche per gli opportuni interventi.
“Prosegue in maniera serrata il ripristino delle infrastrutture danneggiate dall’alluvione – commenta il presidente della Regione Francesco Acquaroli - Il ponte che riconsegniamo alle comunità di Frontone e Serra Sant’Abbondio è stato realizzato grazie alla collaborazione tra la Regione, il Consorzio di Bonifica delle Marche e i Comuni interessati, e rappresenta un importante passo avanti per il ripristino del territorio e della quotidianità dei cittadini. Si stanno mettendo a terra grazie ai fondi stanziati dal Governo nazionale non solo tutti quegli interventi di ricostruzione e ripristino delle opere danneggiare ma soprattutto le azioni di mitigazione del rischio idrogeologico attese da decenni, per dare a queste comunità più sicurezza e più prevenzione".
“È una soddisfazione vera, perché in poco tempo, grazie ai cospicui finanziamenti del governo, che ringraziamo – ha dichiarato Aguzzi - c’è stata una grande capacità da parte di tutti: dagli amministratori locali, in primis i sindaci, all’ufficio commissariale, con il presidente Acquaroli e il vicecommissario Babini, fino al mio assessorato alla Protezione Civile, che ha svolto il lavoro iniziale di messa in sicurezza e individuazione delle priorità. Va riconosciuto anche il grande lavoro svolto dal Consorzio di Bonifica, che ha portato avanti con eccellente competenza tutte le attività affidategli. È molto incoraggiante vedere questi luoghi, un tempo segnati dalla disperazione, tornare a essere vivibili. Due anni, per un’amministrazione, sono un periodo breve, eppure abbiamo ripristinato gran parte di ciò che era necessario, mettendo in sicurezza non solo il presente, ma anche il futuro. Questo ponte, ad esempio, è stato ricostruito con un’unica campata, senza pile in alveo: una scelta che protegge il territorio anche per gli anni a venire”.
“L’alluvione – ha spiegato Babini - aveva reso inagibile l’impalcato esistente e il sopralluogo con la struttura commissariale aveva evidenziato gravi criticità, portando alla decisione di demolirlo. Il ponte era fortemente degradato: la soletta e i guard-rail compromessi dalle forti sollecitazioni del torrente Cinisco, con armature metalliche ormai esposte. Questo è il sesto ponte su undici che viene ripristinato, e gli altri seguiranno a breve. Può sembrare ordinaria amministrazione dopo tre anni, ma dietro ogni opera c’è un lavoro complesso: circa 3000 interventi complessivi, dai ponti alle strade, alle frane. Con il Consorzio di Bonifica abbiamo portato avanti un’attività spesso invisibile, ma fondamentale. A livello finanziario, disponiamo di 420 milioni (400 statali e 20 europei) e siamo pronti ad avviare un secondo accordo quadro da 120 milioni per le vasche di laminazione. Tutti i fondi saranno impegnati entro la fine dello stato di emergenza. Per il 17 settembre contiamo di aver completato l’accordo quadro e assegnato le imprese. Ora puntiamo a una proroga di almeno un anno: le deroghe sono essenziali per approvare rapidamente eventuali varianti. Il governo è al lavoro, e confidiamo in una risposta positiva”.
La nuova infrastruttura, finanziata per quasi 1.400.000 di euro, è stata realizzata a campata singola, senza pile in alveo, così da consentire un più agevole deflusso delle acque; l’impalcato, largo complessivamente sei metri, è costituito da travi prefabbricate in calcestruzzo armato precompresso. Le fondazioni profonde sono costituite, per ciascuna spalla, da sei pali trivellati del diametro di 80 cm e di lunghezza pari a dodici metri, disposti su singola fila.
Il pacchetto stradale sovrastante è stato completato con il manto in conglomerato bituminoso, cordoli laterali in cemento armato e l’installazione di barriere di sicurezza bordo ponte (parapetti e guard-rail) conformi alla normativa vigente.
A monte dell’opera è stata realizzata una scogliera di protezione spondale costituita da massi naturali adeguatamente ancorati al terreno di fondazione, finalizzata alla stabilizzazione dell’alveo e alla protezione dell’infrastruttura dagli effetti erosivi delle correnti di piena. A valle, è stato invece realizzato un sistema di gabbionate a gravità articolato in 3 ordini sovrapposti. Le gabbionate sono riempite con rocce selezionate, con funzione di contenimento, protezione spondale e contrasto all’erosione.
“Con questo ponte, a cavallo fra i territori comunali di Frontone e Serra Sant’Abbondio - ha detto Francesca Gironi – il Consorzio chiude il sesto degli undici progetti di ponti affidati al nostro ente dalla struttura del sub-commissario per l’alluvione. Due cose mi preme sottolineare: consegniamo a due Comuni e a un territorio tutto, un’infrastruttura che, come le precedenti, sentivamo fondamentale per superare i giorni bui dopo l’alluvione, quando tutto era caos e fango. E lo facciamo dopo aver lavorato spalla a spalla con la Regione, la struttura commissariale, i Comuni, condividendo un unico obiettivo, in totale sinergia. Tutte le nostre strutture, tutte le nostre competenze, si sono adoperate per risolvere, sia dal punto di vista della bonifica che delle opere idrauliche, le situazioni complesse del post emergenza. Crediamo di aver dato un serio contributo e ci auguriamo che questa collaborazione fra istituzioni prosegua attivamente nel tempo. I cambiamenti climatici in atto ci chiedono risposte e queste risposte devono arrivare, chiare e forti, e soprattutto condivise fra tutti gli enti preposti alla sicurezza del territorio”.
Sono ancora work in progress l’ultimo ponte previsto su Frontone, due ponti su Serra Sant’Abbondio (in località Pedaletti e in Via Montevecchietto), con consegna prevista fra ottobre e dicembre 2025 e due su Serra de’ Conti in fase di verifica e validazione.