Condividi:
ALBA ADRIATICA – È scattata nella serata di ieri una vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica che ha portato all’arresto di due persone ritenute responsabili di una serie di rapine e furti con strappo messi a segno nelle ultime settimane tra i lungomari di Alba Adriatica e Martinsicuro.
I militari delle stazioni di Martinsicuro, Alba Adriatica e del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha coordinato l’intera attività investigativa. L’inchiesta, avviata dopo le denunce e le segnalazioni delle vittime, ha consentito di ricostruire un quadro indiziario ritenuto solido dagli inquirenti e pienamente accolto dal giudice.
Gli episodi contestati
Secondo quanto accertato dagli investigatori, i due arrestati sarebbero gli autori di almeno quattro episodi criminosi consumati in rapida successione. Il primo risale al 16 luglio scorso a Martinsicuro, quando una persona che passeggiava sul lungomare è stata avvicinata e derubata con violenza. Altri due colpi sono stati messi a segno il 26 luglio ad Alba Adriatica, sempre con la stessa modalità: avvicinamento improvviso, strappo degli effetti personali e fuga immediata. L’ultimo episodio contestato risale al 30 luglio a Martinsicuro, quando un’altra vittima è stata presa di mira con modalità analoghe.
Il modus operandi, spiegano i Carabinieri, era quasi sempre lo stesso: le vittime venivano scelte tra i passanti, spesso persone sole o distratte, e venivano aggredite rapidamente, colpite o strattonate, per poi essere private di borse, portafogli o altri oggetti di valore. In alcuni casi, i malviventi avrebbero avuto con sé anche armi o strumenti atti a offendere, elemento che ha aggravato ulteriormente il quadro accusatorio.
Le indagini
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Teramo, ha visto i militari impegnati in un lavoro serrato di raccolta di testimonianze, acquisizione di filmati delle telecamere di sorveglianza e riscontri oggettivi. Fondamentali anche le descrizioni fornite dalle vittime, che hanno consentito di delineare un profilo preciso dei presunti responsabili.
La gravità e la ripetizione dei fatti hanno spinto gli inquirenti a richiedere al G.I.P. l’emissione di una misura cautelare restrittiva della libertà personale, ritenendo sussistenti sia il rischio di reiterazione dei reati sia le esigenze di tutela della collettività.
L’arresto e le prospettive
Nella serata di ieri, con un’operazione congiunta, i Carabinieri hanno rintracciato i due indagati e li hanno condotti in caserma per le formalità di rito. Successivamente, entrambi sono stati trasferiti presso il carcere di Teramo, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Le indagini non si fermano qui: gli inquirenti stanno infatti verificando se i due possano essere coinvolti anche in altri episodi analoghi avvenuti nel corso dell’estate lungo la costa teramana. Numerose denunce, infatti, hanno segnalato furti e rapine consumati con modalità simili, e non si esclude che il numero delle vittime possa crescere nei prossimi giorni.
La risposta dello Stato
L’operazione rappresenta un segnale forte delle istituzioni a difesa della sicurezza dei cittadini e dei turisti, in una stagione estiva caratterizzata da grande afflusso sulle spiagge e nei centri del litorale. La presenza di malviventi che agiscono con violenza in zone molto frequentate aveva destato forte preoccupazione, e l’intervento rapido delle forze dell’ordine ha ridato fiducia alla comunità.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Teramo, proseguiranno nei prossimi giorni per fare piena luce sulla vicenda e accertare tutte le responsabilità. Intanto i due arrestati rimangono in carcere, in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice.