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Il caso del liceo Savoia approda sui tavoli del Governo. Dopo l’apertura di un fascicolo per istigazione al suicidio da parte della Procura dorica, la storia dello studente precipitato sabato scorso dal terzo piano dell’istituto di Ancona finisce anche sotto la lente del Ministero dell’Istruzione. Fonti da Roma riferiscono, infatti, che il ministro Valditara avrebbe incaricato i suoi ispettori di condurre un sopralluogo al Savoia-Benincasa. L’obiettivo è fare chiarezza su quanto accaduto sabato scorso in un’aula del liceo, poco prima che il 14enne precipitasse dal terzo piano, compiendo un volo di 10 metri che gli causerà diverse fratture e una prognosi di almeno un mese. Una tragedia sfiorata sulla quale gli ispettori ministeriali, attesi ad Ancona la prossima settimana, dovranno stilare rapporto. Intanto le indagini proseguono. I carabinieri hanno sequestrato due reperti: il cellulare dello studente, che aveva lasciato sul banco, e il quaderno dove avrebbe impresso parole di addio e rabbia, come a spiegare il gesto estremo. Sul foglio, anche la password del suo smartphone. Parallelamente, come da prassi, si è anche mossa la procura dei minorenni in riferimento all’ambiente socio-familiare del ragazzino. Contesto che non avrebbe evidenziato nessuna criticità. Quanto alle testimonianze raccolte tra i compagni di classe del 14enne, il ragazzino si sarebbe presentato nelle ore di matematica e geometria senza aver fatti i compiti. La docente l’avrebbe chiamato alla lavagna, ma la prova orale si sarebbe conclusa con un brutto voto, paventato a voce e in una nota didattica che tuttavia – specifica la preside del Savoia – non sarebbe stato formalizzato nel registro elettronico. Il sospetto degli inquirenti è che quello del 14enne sia stato un gesto volontario, figlio della frustrazione per quel voto negativo. Al momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati e sulle indagini, coordinate dal pm Andrea Laurino, vige il massimo riserbo anche in considerazione dell’estrema delicatezza del caso.