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Sarebbe stata una massiccia assunzione di cocaina a causare la morte di Riccardo Zappone, il 29enne deceduto lo scorso 3 giugno dopo un’aggressione e un concitato arresto. È quanto emerge dalle conclusioni del medico legale Cristian D’Ovidio e dell’esperto di medicina d’urgenza Aldo Salvi, che nei prossimi giorni depositeranno la loro relazione al pm Gennaro Varone. I risultati, comunicati ieri in un incontro con i legali dei tre indagati potrebbero, se confermate, ribaltare le ipotesi iniziali. Gli accertamenti tossicologici avrebbero infatti rilevato un quantitativo molto elevato di cocaina nell’organismo di Zappone, tale da provocarne il decesso. Le percosse subite, secondo i medici, non avrebbero avuto alcun ruolo determinante: le lesioni riportate erano giudicate guaribili in circa un mese. Anche l’uso del Taser da parte della polizia – ben dodici scariche in tre minuti, e non due come inizialmente riferito – non risulterebbe collegato alla morte. Una conclusione che sembra supportare la posizione del gip Mariacarla Sacco, la quale aveva respinto la richiesta di custodia cautelare presentata dal pm nei confronti dei tre indagati, sostenendo che fosse necessario attendere l’esito delle perizie. Il ricorso contro quella decisione sarà discusso il prossimo 4 settembre, ma i nuovi elementi potrebbero giocare un ruolo decisivo. Secondo una prima ricostruzione ricostruzione, quella mattina Zappone si recò nell’officina di uno degli indagati dopo aver acquistato cocaina con 200 euro prelevati poco prima. Ne assunse a più riprese, fino a quando non venne colto da una grave crisi respiratoria. Tra Zappone el'uomo sarebbe scoppiata una lite che poi sarebbe degenerata con lcon calci, pugni e anche con il manico di una scopa, ma riuscì a rialzarsi e a fuggire. Poco dopo venne intercettato dalla polizia, che lo immobilizzò con il Taser. Condotto in questura, arrivò in stato di semi-incoscienza: solo allora furono chiamati i soccorsi, con il personale sanitario che provarono a rianimarlo ma ogni tentativo di è dimostrato vano. Resta comunque aperto un fascicolo parallelo sulla gestione dell’arresto e sull’uso del Taser, ma l’esito degli esami medici potrebbero rivelarsi decisivi anche per questo filone d’inchiesta.
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