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Si è tenuta questa mattina allo stadio Del Duca la conferenza stampa del Direttore Sportivo Matteo Patti, che, a due giorni dalla chiusura del mercato estivo, ha fatto un bilancio sulle operazioni in entrata e uscita concluse dall’Ascoli. Questi i passaggi più importanti della conferenza:
“Abbiamo acquistato giocatori funzionali e importanti, questo è stato possibile grazie alla proprietà, che ha fatto grandi sforzi, quindi il mio ringraziamento va alla Famiglia Passeri. C’è una bella sinergia fra proprietà e Mister, quest’ultimo è stato fondamentale in alcuni passaggi e ci ha semplificato anche alcune situazioni. Abbiamo creato una famiglia importante, dalla proprietà ai magazzinieri, è bello anche il rapporto che si è creato con voi, organi di stampa, e questo rende tutto più semplice. L’obiettivo iniziale che ci eravamo prefissati era quello di cambiare e stravolgere tutto per poter creare un vero senso di appartenenza; abbiamo parlato con tutti i ragazzi per capire chi poteva stare nel progetto e chi no, volevamo far conoscere la nostra identità, è stato un lavoro incessante in questi due mesi, abbiamo avuto sicuramente qualche intoppo, ma siamo arrivati a fine mercato con gli obiettivi già definiti. Con grande perseveranza siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Qui tutti i giocatori sono importanti, ma nessuno è indispensabile perché mettiamo sempre l’Ascoli davanti a tutto. Andrea Passeri ha voluto, insieme alla comunicazione, scegliere uno slogan importante e significativo per la campagna abbonamenti, quindi, se la regina va trattata come tale, allora significa che l’Ascoli è sopra di tutto. La trattativa più complicata? Quasi tutte: Rizzo Pinna, Gori, Pagliai, Corradini, Chakir, Oviszach, Damiani, Milanese, peraltro quest’ultimo non ha mai giocato in C. Alcuni calciatori erano attenzionati da squadre di categoria superiore; insomma, tutte le operazioni mi hanno segnato, ma sono soddisfatto. Rizzo Pinna lo avevamo cercato all’inizio, ma c’era chiusura; quando in seguito si è aperta la possibilità, è stata determinante la volontà del ragazzo, è voluto venire qui a tutti i costi. Gori? Intanto abbiamo Corazza e Chakir, due certezze; Gori ambiva al passaggio di categoria, lo scorso anno ha vinto il campionato con l’Avellino, la nostra è stata un’attesa calma e paziente e ci ha ripagati. Carpani e Gagliardi? Due situazioni completamente diverse. Quando siamo arrivati siamo stati chiari: azzerare tutto, che non significa mandare via tutti, ma valutare coloro che erano qui, giocatori compresi. Con Gagliardi è stato semplice, è partito in ritiro con noi, si è comportato bene, ha anche giocato qualche partita perché lo meritava, poi, quando sono arrivati altri calciatori nel suo ruolo, al ragazzo è stato chiesto di trovare una sistemazione e lui ha accettato, ma non si è riusciti ed è rimasto. Con Carpani la situazione è più complessa e spiacevole, siamo stati chiari anche con lui, è venuto in ritiro, è un bravo ragazzo, ma le sue caratteristiche non si sposavano con quelle richieste dall’allenatore. Ha rifiutato tante squadre per motivi familiari e gli abbiamo proposto il rinnovo, spalmando l’ingaggio di un contratto che in quel momento ci stava creando difficoltà per via di regole amministrative. Il ragazzo ha rifiutato e abbiamo cercato la soluzione corretta invitandolo a trovare un’altra sistemazione. L’ultimo giorno di mercato, grazie al Presidente, c’era una squadra che lo avrebbe pagato molto di più, ma Carpani ha rifiutato. Se sento responsabilità verso la piazza? Non sento pressione, è bellissimo avere responsabilità e la possibilità di avere un seguito massiccio, credo che la famiglia che si sta creando all’interno si stia allargando anche all’esterno, verso un popolo che si intende di calcio. Si sta creando anche con voi giornalisti una sinergia molto bella. Ai tifosi posso solo dire grazie, ma ora servono i fatti e li stiamo iniziando a fare. Non è servito che dicessi ai nuovi che l’Ascoli quest’anno doveva fare qualcosa di importante, erano loro che mi dicevano di voler fare qualcosa di importante. Quando ci riusciremo non posso dirlo, ma è iniziato un percorso che va in questa direzione. Raffaelli? Non era in uscita, lo abbiamo accontentato nella sua volontà di andare a giocare, penso che arriverà un portiere giovane a completare il reparto, di Barosi siamo soddisfatti. Donati e D’Urso? Donati è stato uno degli obiettivi in quel ruolo, ma Pagliai è stato quello iniziale e aveva richieste da categorie superiori, quindi abbiamo iniziato a sondare altri profili. D’Urso ha un valore indiscutibile, ma per ragioni tattiche non è stato un obiettivo concreto. Giovani? Avevamo detto che avremmo tenuto in prima squadra solo i ragazzi pronti nell’immediato, quindi abbiamo fatto in modo di farli andare in prestito in squadre anche di A che in genere non sono propense ai prestiti. Speriamo tornino per diventare importanti in questa piazza”.
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