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ANCONA - Nelle Marche la stagione di balneazione 2024 si aprirà il primo e la chiusura è fissata al 29 settembre. Mentre la stagione di balneazione per le acque fluviali inizierà il 22 giugno e terminerà il primo settembre.
Lo ha comunicato la Regione, contestualmente all’individuazione delle acque di balneazione (BW) e delle nuove Aree Omogenee (AO) per la stagione 2024 con la loro classificazione.


Ad eseguire le attività di campionamento e l’analisi delle acque per la valutazione della loro conformità, prima e durante la stagione di balneazione, e per la loro classificazione al termine della stagione, provvede l’Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche) che si occuperà anche del Programma di monitoraggio per la sorveglianza algale, del monitoraggio di Ostreopsis cf Ovata nelle acque di balneazione marino-costiere e del monitoraggio dei Cianobatteri nelle acque dolci degli invasi artificiali.


"L’attento monitoraggio effettuato dall’Arpam - afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Stefano Aguzzi - consente di garantire una balneazione in sicurezza, a tutela della salute pubblica. I dati offrono del resto risultati soddisfacenti. Oggi su 254 acque balneari monitorate, 244 sono classificate di qualità eccellente. Gli esiti delle rilevazioni offrono quindi un quadro positivo in vista del prossimo avvio della stagione turistica".
"Sono state individuate di qualità scarsa - informa l’amministrazione regionale - le acque della zona Nord Foce Musone, le quali devono essere gestite e trattate adeguatamente, stabilendo in questo caso il divieto permanente di balneazione per tutta la stagione 2024 come misura gestionale preventiva, in quanto le acque hanno presentato classificazione scarsa per almeno cinque anni consecutivi".
Saranno inoltre monitorate "quelle acque di balneazione che hanno avuto almeno una chiusura. Divieto di balneazione e cartellonistica informativa per i tratti costieri prospicienti le foci dei fiumi e dei torrenti e le strutture portuali/industriali. Saranno segnalati anche eventuali tratti lacustri o degli invasi non adibiti alla balneazione". 

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