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LPrima il botto poi il terrore e il dramma. E’ un racconto da brividi quello dell’aquilana rimasTa ferita a Lisbona dopo il cedimento della funicolare che deragliata, si è schiantata in curva contro un palazzo causando la morte di 17 persone."In quelle due ore è stato come rivivere la tragedia del terremoto dell’Aquila del 2009". Questo il racconto di Stefania Lepidi la ricercatrice aquilana dell’Ingv rimasta coinvolta ieri nel grave incidente della funicolare a Lisbona, in cui hanno perso la vita 17 persone e circa 20 sono rimaste ferite. Lepidi e suo figlio di 25 anni erano gli unici italiani a bordo del mezzo. "C’è stato il botto della cabina che si è schiantata dietro di noi, quindi il terrore e in un attimo lo slittamento della anche nostra cabina e il fortissimo urto - ricorda -. Sono rimasta per due lunghissime ore stesa a terra, sul sangue, durante le quali non potevo fare a meno di vedere tutto il dramma che avevo davanti: persone ferite, corpi che i soccorritori cercavano di estrarre, vigili che passavano davanti a me con tenaglie, barelle, coperte".
"Il momento è difficile e rimanda ad antichi dolori, ma ho percepito la sua consapevolezza e la sua lucidità. L’aspettiamo al più presto a casa, confortata dai suoi cari". Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, esprime solidarietà a Stefania Lepidi, La ricercatrice oggi è stata dimessa dall’ospedale con una frattura scomposta al braccio mentre il figlio è rimasto illeso. "Ho avuto modo di avere notizie da Stefania questa mattina - riprende il sindaco del capoluogo abruzzese -, appena appreso dell’incidente che le è accaduto. Era contenta della vicinanza dell’amministrazione e della sua città. A lei e a suo figlio va l’abbraccio affettuoso della terra dell’Aquila", conclude il sindaco, in attesa del rientro della concittadina previsto per domani.
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