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Si è suicidata la giovane mamma di 37 anni trovata senza vita lo scorso 17 settembre all’interno della sua abitazione nel centro storico di Ascoli. I risultati preliminari del’autopsia affidata ai medici legali Francesco Brandimarti e Sabina Canestrari ed eseguita all’ospedale Mazzoni di Ascoli hanno indicato che la morte è avvenuta per impiccagione, escludendo dunque altre ipotesi. La Procura aveva disposto gli approfondimenti medico legali al fine di accertare se il decesso fosse riconducibile a un gesto volontario, come ipotizzato sin dalle prime ore, o evidenziare eventuali segni estranei non compatibili con l’impiccagione. Pertanto, sull’accaduto, come da prassi, è stato aperto un fascicolo ed il convivente era stato iscritto sul registro degli indagati: un atto dovuto per dare la possibilità all’uomo di nominare eventualmente un consulente di parte. La tragedia si è consumata nelle prime ore di mercoledì 17 settembre. Quel giorno, era stato proprio il compagno a dare l’allarme e a richiedere i soccorsi: al loro arrivo, i sanitari del 118 non avevano potuto far altro che constatare il decesso della giovane mamma. Sul posto erano intervenuti anche i carabinieri del comando provinciale di Ascoli, insieme agli specialisti della sezione scientifica, che hanno effettuato rilievi nell’abitazione per l’intera giornata. Il procuratore capo Umberto Monti, che ha coordinato le indagini insieme con il sostituto procuratore Cinzia Piccioni, si è mosso con la massima cautela e nessuna ipotesi è stata tralasciata sebbene sin da subito quella più accreditata è stata quella del suicidio. Ipotesi che ha trovato ora conferma con l’esame autoptico. Pertanto, la Procura ha deciso di concedere il nulla osta per la riconsegna della salma della giovane mamma ai suoi familiari che potranno cosi disporre le esequie. 

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