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CORROPOLI Addio Franco Cinì. Una vita segnata da grandi dolori ma anche da una straordinaria forza interiore, che lo ha reso per tutti una presenza capace di trasmettere coraggio e umanità.
Cinì, conosciuto e stimato, era una persona aperta, compagnona, sempre disponibile. Dopo una carriera lavorativa trascorsa dapprima nelle Poste e successivamente in banca, era rientrato nel suo paese natale, restaurando con orgoglio la casa paterna. Un ritorno che segnava per lui una nuova fase, in cui sembrava potersi finalmente concedere un po’ di serenità.
Il destino, però, non è stato clemente. La sua vita familiare è stata costellata da eventi dolorosi: la malattia della moglie, la perdita improvvisa della figlia Cristiana in un incidente stradale, e quella del figlio Lorenzo, tra le vittime del terremoto dell’Aquila. A questi drammi si era aggiunta la ferita di una contestata sentenza giudiziaria, che aveva attribuito alle giovani vittime parte della responsabilità della propria morte durante il sisma. Solo il 2 aprile 2025 quella decisione è stata definitivamente ribaltata, restituendo dignità e verità a Lorenzo e agli altri ragazzi scomparsi.
Nonostante tutto, Franco aveva sempre cercato di rialzarsi, affrontando con dignità e tenacia prove che avrebbero piegato chiunque. Negli ultimi anni, però, problemi di salute ne avevano minato ulteriormente la quotidianità, fino alla morte, avvenuta sabato
Il ricordo di Franco Cinì resta indissolubilmente legato alla forza con cui ha affrontato la vita, e all’amore mai spento per i propri cari. Un amore che si è manifestato anche in uno dei momenti più intensi e toccanti della sua storia: la laurea ad memoriam concessa a Lorenzo, trasmessa in un servizio televisivo in Rai, quando la comunità accademica volle rendere onore a un giovane che stava per coronare il suo percorso di studi.
Con lui se ne va un uomo segnato dalla sfortuna, ma capace fino all’ultimo di rappresentare un esempio di resilienza e dignità.