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"Il nostro è un gruppo rispettato nel mondo, facciamo dei valori etici una bandiera. Non siamo quelle porcheriole. Il pm Paolo Storari venga a vedere le nostre aziende". Diego Della Valle commenta così la richiesta di amministrazione giudiziaria avanzata dalla Procura di Milano per Tod’s spa con l’accusa di aver agevolato il caporalato lungo la propria filiera. "Questa mancanza di rispetto per la nostra reputazione è una vergogna", sottolinea nel corso di una conferenza stampa in cui ha chiesto rispetto per il Made in Italy: "metterlo in discussione con leggerezza crea danni enormi. Si legiferi in fretta per tutelarlo".
Controllateci nel modo più capillare possibile, ci mancherebbe altro, ma con attenzione, non con superficialità", sottolinea ancora Della Valle nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede milanese dell'azienda, in corso Venezia. "È determinante che si legiferi in fretta - prosegue - per dare agli organi di controllo la massima possibilità di verificare tutto e a noi la possibilità di operare e di lavorare". Il gruppo non è indagato, ma il pm Storari ne ha chiesto l'amministrazione giudiziaria perché non avrebbe controllato e, anzi, avrebbe colposamente agevolato fenomeni di "sfruttamento del lavoro" nella catena di produzione, passata attraverso opifici gestiti da cinesi in cui le condizioni sarebbero "ottocentesche" e i ritmi produttivi definiti da "para-schiavitù". "Rinnovo l'invito a Paolo Storari, che non conosco, di venire a visitare le mie aziende - ribadisce Della Valle -, poi sfido se può permettersi di dire o di fare dire ad altri, attraverso la stampa, che noi siamo delle persone che non hanno a cuore il rispetto del prossimo. Il Made in Italy è una cosa eccellente, non lo tocchiamo, non lo roviniamo. Non diamo vantaggio ad altri Paesi. Teniamoci noi questa leadership, non regaliamola a nessuno. Questa è una raccomandazione anche ai politici: dateci delle leggi urgenti che ci permettano di lavorare bene".