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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo trentanove anni, la Sambenedettese torna a sfidare l’Ascoli nel derby che da sempre divide e infiamma la riviera e l’entroterra piceno. Una partita che va oltre il calcio, simbolo di una rivalità storica e di un’identità che unisce intere generazioni di tifosi.

Alla vigilia della sfida, in programma domenica 26 ottobre, il presidente rossoblù Vittorio Massi ha voluto rivolgersi direttamente ai sambenedettesi e ai sostenitori della Samb con una lettera aperta dal forte valore civico ed emotivo. Un invito alla responsabilità e all’orgoglio, per vivere l’atteso appuntamento con passione, ma anche con rispetto e maturità, evitando qualsiasi gesto che possa mettere in ombra il valore sportivo dell’evento o la reputazione della città.

Massi richiama la comunità a ritrovare la propria forza collettiva, lo spirito di appartenenza e l’orgoglio di una città che ha sempre saputo rialzarsi e lottare. “San Benedetto non è solo una città – scrive – è un popolo”. Un messaggio che va oltre il campo, per trasformare il derby in una festa dello sport e dell’identità sambenedettese.


Ecco la lettera: 

Cari Sambenedettesi, cari tifosi rossoblù, il prossimo 26 ottobre si disputerà, dopo trentanove lunghi anni, il derby tra Ascoli e Sambenedettese. Una partita che appartiene alla storia, alla memoria e al cuore di due città, ma che soprattutto rappresenta un sentimento profondo per tutti noi, uomini e donne di San Benedetto del Tronto. Rivolgo a tutti i tifosi e ai cittadini sambenedettesi un appello al cuore e alla ragione: viviamo questo derby con orgoglio, passione e rispetto, evitando qualsiasi gesto o comportamento che possa offuscare il valore dello sport o mettere a rischio la nostra comunità. Il vero coraggio oggi è saper mantenere la calma, unire le forze, e dimostrare maturità e dignità. San Benedetto del Tronto è una città che non ha mai chinato il capo. Non siamo sudditi di nessuno, né di altri comuni né di poteri forti. Siamo una comunità che ha sempre saputo lottare, soffrire, gioire e risorgere, forte della propria identità fatta di mare, lavoro, sacrificio e talento. Siamo figli di marinai, di operai, di artigiani, di professionisti e di imprenditori che ogni giorno esprimono con orgoglio il valore e la creatività di un popolo che non teme il confronto con nessuno. Questo momento deve diventare un’occasione di riflessione e di partecipazione collettiva. Dobbiamo ritrovare in noi stessi la forza delle nostre radici, la coscienza della nostra storia, e l’orgoglio della nostra cultura. Solo unendo le nostre energie, facendo squadra come lo sport insegna, potremo affrontare le sfide future e respingere ogni tentativo di ridurre o marginalizzare la nostra identità. Il derby di domenica prossima non è solo una partita: è un inno al sacrificio, alla lealtà, al coraggio e allo sport vero. Viviamolo come tale, con fierezza e rispetto, ricordando che la Sambenedettese è molto più di una squadra: è il simbolo di un popolo intero, di una storia che continua, di un orgoglio che non si spegne. San Benedetto non è solo una città. È un popolo. Un popolo che ora più che mai deve esprimere il proprio orgoglio collettivo, dare valore alla propria identità e costruire insieme il proprio futuro. Solo così la competizione, lo sport e la comunità potranno vincere! Un solo grido, forte, unito, eterno …

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