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Tante persone in Cattedrale a Fabriano per i funerali di Hekuran Cumani, il 23enne morto accoltellato in un parcheggio vicino l’Università di Perugia. Bandiere a mezz’asta e un silenzio carico di dolore per l’ultimo saluto al giovane che ha perso la vita dopo aver trascorso una serata in compagnia del fratello e amici nel capoluogo umbro. In cattedrale i canti della celebrazione hanno accompagnato l’ingresso della bara bianca avvolta da corone di fiori.

"La morte di Hekuran - ha detto don Antonio - ci ha colpiti per il non senso che porta con sé. Non ha nessun senso non spiega nemmeno quella violenza cruda che ha colpito e che spesso ci coniuga con quello che spesso si coniuga con il divertimento. Divertirsi ormai non c’é più ascoltare musica il ballare ciò che è pienezza sembra che non ci si diverta se non nella violenza. Sopprimere una vita, non avere rispetto per una vita vuol dire che sono venuti meno molti valor cristiani quelli della convivenza civile, quelli che fanno sì che gli uomini possano vivere senza sbranarsi.

Io mi indigno - ha proseguito il sacerdote - come uomo dinanzi a a certe cose però mi indigno anche come prete che non ci sono più quei valori condivisi che sono sì del cristiano ma sono della società civile e m i indigno per il fatto che non ci sia un senso in questa vita. Eppure per noi il senso della nostra esistenza è fatto da Gesù Cristo"

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