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Dopo 48 ore di silenzio, il sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo ha pubblicato sui social un post in merito alle dimissioni dei due assessori comunali di Centro Civico Popolare Pellei e Campanelli, annunciate sabato scorso e protocollate in mattinata.

"In questi giorni la nostra città sta assistendo a una crisi politica che, al di là delle apparenze, non nasce da divergenze amministrative o da visioni differenti sul futuro di San Benedetto del Tronto, ma da atti di pura irresponsabilità politica.

Quattro consiglieri, eletti nelle file della maggioranza, hanno scelto di voltare le spalle al mandato ricevuto dai cittadini, passando all’opposizione e minando così la stabilità dell’amministrazione comunale.

Stamattina, a seguito di tale scelta, i due assessori di riferimento di quel gruppo, appartenenti al Centro Civico Popolare, hanno rassegnato le proprie dimissioni.
È evidente che siamo ormai di fronte a un disegno volto a determinare la fine anticipata di questa esperienza amministrativa.

Non posso nascondere il rammarico e l’amarezza per il modo in cui si è giunti a questo punto. Mi trovo oggi a dover constatare che alcuni, non avendo ottenuto ciò che pretendevano, hanno deciso di presentarmi il conto.
Non mi sono piegato e per questo oggi assisto a un tentativo di demolizione che nulla ha a che vedere con l’interesse della città.

Chi oggi agisce per far cadere questa amministrazione si è invece piegato — consapevolmente o meno — a logiche e manovre esterne, divenendo strumento nelle mani di chi, per mero calcolo politico, vuole fermare un percorso lungo, faticoso ma finalmente fruttuoso.

Un percorso che, dopo anni di marginalità, aveva iniziato a restituire a San Benedetto del Tronto il ruolo che le spetta: quello di città guida del Piceno, di punto di riferimento autorevole nel panorama provinciale e regionale.
San Benedetto non è il capoluogo di provincia, ma è la città più grande, la più viva, la più dinamica del Piceno. Eppure, per troppo tempo, non ha avuto il peso politico che meriterebbe. Lo dicono i fatti, lo dice la storia.

Soprattutto in questi ultimi mesi avevamo cominciato a conquistare quel rispetto, quella considerazione, quella voce che mancava.
E forse è proprio questo ciò che qualcuno non ha mai voluto accettare.
Oggi si tenta di fermare tutto questo: di bloccare un processo di crescita, di modernizzazione e di autonomia che stava restituendo dignità e prospettiva alla nostra comunità.

Ma sia chiaro — la responsabilità di questo gesto ricadrà interamente su chi ha scelto di interrompere un cammino che stava finalmente dando i primi risultati concreti.

A coloro che hanno deciso di assumersi tale responsabilità chiedo almeno, seppur con poche speranze, un atto di coerenza e di coraggio: presentatevi in Consiglio comunale e spiegate alla città le ragioni di questa scelta.

Abbiate il coraggio di guardare negli occhi i cittadini che vi hanno votato, e spiegate loro perché avete deciso di interrompere un percorso così difficile ma così necessario.
Non vi nascondete dietro messaggini, voci o comunicati anonimi: siate trasparenti, assumetevi la responsabilità politica e morale del vostro gesto".

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