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Antonio Spazzafumo ed Eldo Fanini
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Non ci sono i presupposti per la convocazione del Consiglio Comunale d’urgenza. Questo è quanto ha definito il presidente del Consiglio Comunale di San Benedetto Eldo Fanini, sulla base dell’articolo 78 del Regolamento Comunale, che prevede la convocazione del Consiglio Comunale per motivi di urgenza in caso di pericoli per l’ordine pubblico o calamità naturale. In quel caso ci sono 3 giorni di tempo dalla convocazione.
Inoltre, per l’articolo 134 dello stesso regolamento, le dimissioni dei sue assessori Domenico Pellei e Cinzia Campanelli impongono la discussione nel Consiglio Comunale successivo. Che non è stato ancora convocato da Fanini ma dovrebbe svolgersi mercoledì 19 novembre. Domani, 13 novembre, si svolgerà una riunione dei capigruppo e dovrebbe esserci la convocazione del Consiglio.
Lo svolgimento del Consiglio Comunale del 19 novembre resta al momento però in forse: in caso di raccolta firme da presentare al segretario comunale con la richiesta di decadimento del Consiglio, l’Amministrazione Spazzafumo terminerebbe il suo mandato. Tuttavia al momento non ci sono notizie dell’avvio della raccolta firme e non è chiaro se pezzi dell’opposizione la firmerebbero o preferirebbero la discussione con mozione di sfiducia in Consiglio Comunale, come richiesto dal sindaco.
Da valutare infatti la posizione del Gruppo Misto (Giorgio De Vecchis, Marchegiani, Barlocci), delle due esponenti di San Benedetto Viva fuoriuscite dalla maggioranza a settembre (De Ascaniis e Mancaniello), ma anche dei quattro consiglieri di Centro Civico Popolare (Fanini, Capriotti, Novelli e Piunti) che dovrebbero intestarsi oneri e onori della caduta di Spazzafumo. Non tutti potrebbero ritenere il termine del mandato anticipato e una conseguente campagna elettorale la soluzione migliore. Soprattutto per chi vuole essere rieletto: è la flebile speranza della maggioranza per sopravvivere all’ultima fortissima bufera politica.
Diretta Samb