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PESARO - E’ riunita in Camera di Consiglio la Corte d’assise per decidere la sentenza sull’omicidio di Rita Talamelli, avvenuto il 20 novembre 2023 nell’abitazione che la donna condivideva con il marito, Angelo Sfuggiti. L’uomo è accusato di omicidio. Quella notte, secondo le ricostruzioni, ha stretto un foulard intorno la collo della moglie, soffocandola. All’apertura dell’udienza, nessuna controreplica delle parti e pochi minuti dopo è iniziata la Camera di Consiglio. La sentenza è attesa intorno alle ore 13.

Il pubblico ministero Marino Cerioni al termine delle requisitoria aveva chiesto una condanna a nove anni e 4 mesi per Sfuggiti. Il pm aveva richiesto alla corte l’attenuante della provocazione, ritenendolo prevalente rispetto al vincolo familiare, ricostruendo anni di sofferenza dell’uomo. Sfuggiti veniva aggredito, picchiato con la scopa, costretto a mangiare rivolto verso il lavandino. Mai una reazione da parte sua. l’avvocato Susi Santi, legale di Sfuggiti, ha ricostruito anche con l’ausilio degli esami di medici ed esperti di cui si è avvalsa, oltre che delle testimonianze dei due figli della coppia, i 20 anni di maltrattamenti subiti dal suo assistito. E ha avanzato rilievi alla perizia psichiatrica del professor Ariatti, in merito all’assenza di patologie al momento dell’omicidio. Il legale ha chiesto in via principale l’assoluzione del suo assistito per non imputabilità con il riconoscimento del vizio totale di mente o in subordine il riconoscimento del vizio parziale. In subordine, l’assoluzione per legittima difesa. In ulteriore subordine la riqualificazione dell’omicidio volontario in colposo o preterintenzionale. In estremo subordine il riconoscimento delle attenuanti generiche e dell’attenuante della provocazione con giudizio di prevalenza sulle aggravanti contestate con conseguente applicazione della pena minima.

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