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È stata causata da un annegamento accidentale la morte di Laura Vietri, 32 anni, residente a L’Aquila, il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi in un laghetto ghiacciato in località Pilaz, a Champoluc, in Val d’Ayas. A confermarlo sono i primi esiti dell’autopsia, eseguita nella mattinata di ieri.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti medico-legali, non vi sarebbero elementi riconducibili a un’aggressione o a cause violente. Sul corpo della giovane donna sono state riscontrate lievi escoriazioni, giudicate compatibili con una caduta accidentale, probabilmente avvenuta dopo essere scivolata sul ghiaccio. Un quadro che rafforza l’ipotesi dell’incidente, avanzata fin dalle ore immediatamente successive al ritrovamento.
La relazione completa dell’autopsia verrà depositata in Procura nelle prossime settimane, ma gli elementi raccolti finora sembrano escludere responsabilità di terzi. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Brusson e dalla Compagnia di Châtillon–Saint-Vincent, che hanno ricostruito le ultime ore di vita della 32enne.
Laura Vietri lavorava come stagionale in un locale della zona. Era stata data per scomparsa dopo non essere rientrata nell’alloggio che condivideva con alcuni colleghi. Proprio loro, preoccupati per l’assenza prolungata, avevano lanciato l’allarme.
Il corpo della giovane è stato individuato da un escursionista, che ha notato la presenza della donna nell’acqua e ha immediatamente avvisato i soccorsi. La tragedia ha profondamente colpito la comunità locale e quanti avevano conosciuto Laura durante il periodo di lavoro in Valle d’Aosta.
Con la conferma della natura accidentale del decesso, resta ora il dolore per una morte improvvisa e tragica, avvenuta in un contesto che inizialmente aveva lasciato spazio a molti interrogativi, oggi in gran parte chiariti dagli accertamenti scientifici.
Diretta Samb