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ASCOLI PICENO – Un marchigiano alla Prefettura di Ascoli Piceno. Sante Copponi, insediatosi ieri al posto di Carlo De Rogatis è infatti originario della Provincia di Macerata.
Antimafia, anticorruzione, prevenzione e protezione civile. Questi i punti cardine nei quali si adopererà particolarmente il neo prefetto di Ascoli Piceno Alla prefettura ascolana è giunto dunque un marchigiano, originario della provincia di Macerata, che in tema di grandi investimenti nei lavori pubblici ha seguito quelli del Quadrilatero, 50 chilometri fra Civitanova Marche e Foligno, di cui il 70% composto da gallerie.
"Un’esperienza - ha detto oggi Copponi nel corso di una conferenza stampa - che metterò al servizio della ricostruzione del post terremoto 2016, così come quella recentemente maturata sugli stessi temi anche nella prefettura di Matera da dove provengo". "Il mio massimo impegno - ha aggiunto con riferimento alla piaga delle truffe agli anziani - sarà quello di preservare la coesione sociale del territorio assumendo tutte le iniziative necessarie per la tutela dell’ordine, della sicurezza pubblica, dell’incolumità pubblica e dell’ambiente, con particolare attenzione rivolta alle categorie fragili e maggiormente vulnerabili".
"Una particolare attenzione intendo rivolgere ai territori colpiti dal sisma del 2016 per fornire tutto il necessario supporto alla risoluzione delle problematiche sociali ed economiche. Incontrerò presto il commissario Guido castelli e i sindaci dei comuni terremotati - ha detto ancora il neo prefetto di Ascoli - perché è parlando con le persone e visitando il territorio che ci si rende davvero conto della situazione in cui si va ad operare".
I controlli sui cantieri riguarderanno i lavori post terremoto ma anche ai finanziamenti del Pnrr. "Dobbiamo assolutamente evitare che ci possano essere infiltrazioni di associazioni criminali di stampo mafioso attirate dai fondi per la ricostruzione".
Il prefetto di Ascoli Copponi tiene particolarmente alla protezione civile. "Per intervenire al meglio quando si verifica un’emergenza bisogna essere pronti ed in questo - ha concluso - la Regione Marche ha ben agito adottando il Piano regionale di protezione civile che è fondamentale".