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Hanno preso il via nell’area Marina Protetta  Torre del Cerrano, i lavori per la riqualificazione di 4mila mq del Giardino mediterraneo, con la propagazione di 10mila piantine di specie vegetali autoctone e l’allestimento di un ’vivaio e di una banca del germoplasma per lo stoccaggio delle specie dunali e di macchia mediterranea’. Il progetto Seed– SprEad and StorE coastal bioDiversity è finanziato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nell’ambito delle attività del National Biodiversity Future Center (NBFC), a valere sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del programma europeo NextGenerationEU. L’Area Marina Protetta Torre del Cerrano ha ottenuto un contributo di oltre 200mila euro, a cui si sommano risorse interne, per attività di recupero, ripristino, monitoraggio e valorizzazione della biodiversità. Sono inoltre  in corso attività di monitoraggio della flora e della fauna, compreso lo studio della nidificazione del Fratino (Charadrius alexandrinus), la mappatura delle dune costiere e la creazione di un geo-database della flora dunale. Il progetto Seed ha visto inoltre l’organizzazione di due corsi gratuiti destinati uno ai professionisti dell’ingegneria naturalistica e del settore ambientale in genere, concluso con  successo grazie alla collaborazione del dottr Mauro Fabrizio, e l’altro ai professionisti del verde, in collaborazione con gli esperti di Res Agraria e attualmente al terzo incontro. Entrambi i corsi mirano, tra i vari obiettivi, alla creazione di competenze specifiche sugli importantissimi ambienti dunali. Tutte le attività svolte nell’ambito del progetto Seed si avvalgono dell  supporto dell’Università degli Studi dell’Aquila e dell’Università degli Studi del Molise, partner di grande pregio dell’AMP. “Con questo progetto – ha dichiarato il presidente dell’AMP Torre del Cerrano, Fabiano Aretusi, - possiamo finalmente avviare le tanto attese attività di recupero del Giardino Mediterraneo della Torre di Cerrano, restituendo al territorio un patrimonio ambientale e naturalistico di grande valore. Si tratta di un intervento strategico che consolida il ruolo dell’Area Marina Protetta come ente virtuoso, capace di attrarre risorse e di trasformarle in azioni concrete a beneficio della collettività e dell’ambiente. Ringrazio la Provincia di Teramo, proprietaria dell’immobile, il direttore Stanislao D’Argenio, tutto il personale dell’AMP e i partner scientifici per il prezioso lavoro di squadra che ha permesso di raggiungere questo traguardo. Questo è solo l’inizio di un percorso di valorizzazione che renderà il Giardino Mediterraneo un punto di riferimento per la tutela e la promozione della biodiversità costiera”.

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