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Dopo le notizie circolate nelle ultime ore riguardo a una presunta iscrizione nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Ancona per l’ipotesi di falso, Andrea Putzu, presidente del gruppo Fratelli d’Italia in Consiglio regionale delle Marche, ha diffuso una nota per chiarire la propria posizione.
«Apprendo ancora una volta dai social della mia presunta iscrizione nel registro degli indagati», ha commentato Putzu, sottolineando come «informazioni coperte dal più stretto riserbo investigativo sembrino trovare facilmente la via delle piattaforme online». Un fenomeno che, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, «alimenterebbe una sorta di gogna mediatica», già sperimentata, dice, «durante la campagna elettorale».
L’esponente politico ha precisato che l’iscrizione deriva da una denuncia presentata da Saturnino Di Ruscio, sottolineando che «ogni cittadino denunciato viene iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto». «Sono sereno – ha aggiunto – perché so di non aver commesso alcun reato».
Putzu ha poi richiamato il principio di garantismo, ricordando che «indagato non significa colpevole». «Ho sempre rispettato le istituzioni e la magistratura – ha ribadito – e continuerò a farlo. La giustizia è una cosa seria e non può essere oggetto di processi sui social».
Infine, il presidente del gruppo Fratelli d’Italia ha spiegato che la vicenda sarà affrontata «nelle sedi opportune» dai suoi legali. «Ho piena fiducia nel lavoro della Procura – ha concluso – e sono certo che emergerà la verità dei fatti. Ho sempre servito le istituzioni con rispetto e continuerò a farlo con la serenità di chi sa di aver agito nel giusto».
Diretta Samb